MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI

Il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano si trova in via San Vittore 21, nel chiostro benedettino dell’antico monastero di San Vittore al Corpo risalente al XVI secolo, di fianco alla chiesa omonima. Leonardo possedeva alcuni terreni coltivati a vigna,  a quel tempo appena fuori le mura cittadine e nelle vicinanze del monastero. Il museo non è lontano dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove si trova il celebre Cenacolo, e dalla Basilica di Sant’Ambrogio.

L’antico monastero di San Vittore al Corpo  agli inizi del XIX secolo, con l’occupazione napoleonica, divenne prima ospedale militare e poi caserma.  Durante la Seconda Guerra Mondiale l’edificio fu distrutto.  La sua ricostruzione iniziò nel 1947 e fu trasformato in un centro espositivo destinato ad accogliere una delle migliori collezioni di scienza e tecnologia del mondo.

Il 15 febbraio 1953 il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” fu inaugurato alla presenza del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.

Milanopertutti - Accessibilità strutture

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano è il più grande museo tecnico-scientifico in Italia ed è dedicato a Leonardo da Vinci, le cui invenzioni sono illustrate nella più grande collezione al mondo di modelli lignei di macchine, esposte nella “Galleria di Leonardo”

Museo Scienza e tecnologia MIlano - Milanoguida - Visite Guidate a Mostre e Musei con Milanoguida

Le esposizioni riguardano molti campi dell’ingegno scientifico e tecnologico dell’uomo: telecomunicazioni, elettricità, acustica, astronomia, trasporti terrestri e aeronavali, cinema, fotografia, arti grafiche, metallurgia. Tutte le sezioni contribuiscono a ricreare la storia del progresso tecnico dell’uomo.  Molte sono le aree tematiche: metallurgia, creazione dei mezzi di trasporto, fisica, ottica, acustica, astronomia, calcolo matematico, calcolo del tempo, stampa, cinema, fotografia, telefono e televisione.

Nella zona dedicata al trasporto, si può osservare la prima locomotrice d’Italia, oltre ad un’enorme barca e il primo sottomarino costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.


LO STRAORDINARIO VIAGGIO DEL SOTTOMARINOTOTI

Varato nel 1967, il sottomarino S-506 Enrico Toti è stato il primo costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale con il compito di pattugliare le acque del Mediterraneo per individuare il passaggio di sottomarini sovietici.
Nel 1997 compie il suo ultimo viaggio e nell’estate del 2005 giunge al Museo attraversando la campagna lombarda e il centro di Milano, con un trasporto eccezionale che verrà ricordato a lungo.

 

Com'è fatto il sottomarino Enrico Toti

L’arrivo a Milano è stato molto complesso, a causa delle sue grandi dimensioni: è lungo oltre 46 m  e  ha un peso di circa 300 t  di puro acciaio. E’ partito dalla Sicilia, dal porto di Augusta, in provincia di Siracusa, il 5 aprile 2001, ha risalito l’Adriatico e quindi il Po giungendo  al porto fluviale di Cremona il 6 maggio 2001, dove è rimasto fino all’8 agosto 2005. Il suo viaggio fino al museo è proseguito via terra. Grande è stato il lavoro dei militari e degli addetti che hanno contribuito al suo passaggio in sicurezza in alcune parti di Milano, mettendo  ponti metallici provvisori in alcuni punti in cui la strada, per la presenza di strutture sotterranee, non avrebbe retto il peso del sottomarino.

Il 14 agosto 2005 il sommergibile Enrico Toti S-506 è stato posizionato negli spazi esterni del Museo della scienza e della tecnologia.


 

PLANETARIO ULRICO HOEPLI

IL PLANETARIO DI MILANO

“Alla Generosa Milano, mia patria d’adozione, dono, con animo riconoscente, il Planetario.”

Ulrico Hoepli, maggio 1930

Il Civico Planetario “Ulrico Hoepli” è un edificio situato a Milano, nei giardini di Porta Venezia intitolati a Indro Montanelli. Dotato di una grande cupola, è attrezzato al suo interno con uno strumento chiamato appunto planetario che proietta e rappresenta l’immagine degli astri e i loro movimenti sulla volta celeste.

Il Planetario di Milano venne inaugurato il 20 maggio 1930 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi che lo realizzò su commissione dell’editore italo-svizzero Ulrico Hoepli (1847-1935) che lo donò alla città. Si trattava del secondo Planetario costruito in Italia,  nel 1928 era stato infatti inaugurato quello di Roma, che ebbe però vita travagliata ed un’attività saltuaria; da parecchi anni è definitivamente chiuso.

L’edificio ha pianta ottagonale e le dimensioni della sala di proiezione (19,6 metri di diametro per una capienza di 320 posti) ne fanno il più grande planetario in Italia.

La struttura svolge un’intensa attività divulgativa e didattica riguardante l’astronomia e le scienze a essa collegate, ospitando ogni anno oltre 100.000 visitatori, tra scuole e pubblico generale.

Lo strumento planetario attualmente in uso, uno Zeiss modello IV, è stato installato nel 1968.
Il Planetario dispone anche di una biblioteca che costituisce una sezione di quella del Museo di Storia Naturale, situato accanto all’edificio.

Alla base della cupola è presente un profilo della città di Milano, così come era nel 1930: è visibile per esempio il Duomo, ma non tutti i nuovi edifici e grattacieli costruiti successivamente, per esempio il Grattacielo Pirelli, la Torre Unicredit e il Palazzo Lombardia.

La Seconda Guerra Mondiale interruppe l’attività del Planetario.

L’allora custode Venturi decise di mettere al riparo il planetario da danneggiamenti o requisizioni. Venturi smontò clandestinamente lo strumento e nascose l’ingombrante materiale in una chiesa poco fuori Milano.

Durante il bombardamento dell’agosto 1943 la cupola del planetario venne danneggiata da uno spezzone incendiario. L’incendio, spento grazie all’intervento tempestivo di Venturi, bruciò in parte anche lo schermo di proiezione in tela.

Dopo alcuni lavori per riparare alla meglio i danni causati dai bombardamenti, il Planetario riaprì al pubblico il 19 aprile 1949. Rimase chiuso dal 15 luglio 1954 al 17 novembre 1956 per l’esecuzione di estesi lavori di rimodernamento. In particolare, la tela che fungeva da schermo di proiezione venne sostituita dall’attuale rivestimento di pannelli metallici che, alla base della cupola, riproducono le sagome degli edifici della città visti all’orizzonte.

Le prime missioni spaziali favorirono l’interesse del pubblico per le attività dell’Istituto. Nel 1968 il vecchio planetario Zeiss modello II fu sostituito da un più moderno modello IV dello stesso costruttore, ancora oggi in funzione.

Nel 1969 il Planetario, rinnovato nelle attrezzature, fu in grado di affrontare l’enorme interesse per l’astronomia suscitato dal primo sbarco umano sulla Luna che il Planetario trasmise nel 1969, in esclusiva per l’Italia.

Nel 1990, allo strumento planetario venne affiancato un primo sistema di proiezione multimediale. Era costituito da due videoproiettori, controllati da un personal computer attrezzato con lettori  laser, che proiettavano immagini e animazioni su due zone opposte della cupola.



Planetario Ulrico Hoepli con cena – Diario Di Un'Esploratrice


 

IL FLAUTO MAGICO

 

 

 

 

 

 

 


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“L_uccellator, eccomi qua! CORO”

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“L_uccellator, eccomi qua! BASE”

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IL CILIEGIO


Il ciliegio, o Prunus avium,  è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia. In Italia la sua coltivazione si concentra in Emilia Romagna, Veneto, Campania e Puglia.

ciliegio 4

E’ un albero caducifoglie (perde le foglie al sopraggiungere della stagione sfavorevole) e latifoglie poiché le sue foglie hanno forma ovale con bordo seghettato, i fiori sono bianchi e profumati. Ha un tronco dritto con una corteggia color porpora-marrone e grazie alla sua resistenza il legno della pianta è utilizzato per produrre mobili e strumenti musicali. Può superare i quindici metri di altezza, tollera il freddo e il caldo ed è una pianta longeva capace di vivere circa cent’anni se esposta alla luce del sole.  Quella del ciliegio è una fioritura ricca di fascino che coincide con l’inizio della primavera mentre il suo frutto, la ciliegia, è caratterizzato da un colore rosso cupo, di forma sferica, a volte leggermente allungata, ha un sapore dolce che la rende la regina della tavola durante la bella stagione.

CILIEGIO 2



Libri da leggere in classe

BANDIERA Mario Lodi  cipì