6 gennaio – EPIFANIA

La parola Epifanìa deriva dal  greco epifàino (ἐπιφαίνω, che significa “mi rendo manifesto”), le Epiphàneia (plurale) erano feste dedicate alle varie divinità del pantheon greco, che si manifestavano ai sacerdoti . Dal IV secolo il Cristianesimo diede  a epifania un significato diverso,  legato  all’arrivo dei Re Magi.

La festività, che ricorre il 6 gennaio commemora la visita dei re Magi a Gesù in Betlemme.

Il 6 gennaio si festeggia anche la Befana,

che nell’immaginario collettivo è una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo. Nella notte tra il 5 e il 6 di gennaio, viaggiando a cavallo di una scopa, con un sacco pieno di giocattoli, cioccolatini e caramelle porta doni a tutti i bambini. Nel suo sacco non mancano mai acenere e carbone per i più monelli. la Befana vola sui tetti e poi si cala dai camini, riempie le calze lasciate appese dai bambini.

C’è anche una famosa filastrocca:  “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana!”.

E il proverbio popolare: l’Epifania tutte le feste porta via.

Secondo la tradizione la Befana è simbolo dell’anno appena passato, un anno ormai vecchio proprio come lo è la Befana stessa, mentre i doni che che la vecchietta porta sono dei simboli di buon auspicio per l’anno che inizia.


Curiosità sull’Epifania da Focus Junior

Com’è nata la festa della Befana da Focus Junior


Origini e significato della festa legata alla befana – da GeoPop


 

7 GENNAIO – BUON COMPLEANNO BANDIERA ITALIANA!

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Il 7 Gennaio la nostra bandiera italiana compie gli anni!

Il primo tricolore italiano nacque il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia.

Vuoi conoscere la storia della Bandiera Italiana?

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Curiosità: il colore nazionale dell’Italia è l’azzurro, che viene utilizzato parallelamente alla bandiera in eventi militari, sportivi ed istituzionali. La maglia azzurra è stata adottata per prima volta dalla nazionale italiana di calcio il 6 gennaio 1911, a Milano. Da allora l’azzurro viene utilizzato come colore ufficiale della nazionale di calcio e di tutti gli altri sport.

IL GIORNO DELLA MEMORIA

GiornataMemoria

IL GIORNO DELLA MEMORIA

27 GENNAIO

Ricordare è un atto doveroso anche al fine di evitare che gli errori del passato si ripropongano, pur in forme diverse. Come ammonisce Primo Levi le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate:

“se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare”.

 

Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell’Armata Rossa entravano ad Auschwitz.
L’abbattimento dei cancelli del più vasto campo di sterminio nazista rappresentò un avvenimento prevalentemente simbolico.
Il campo era già stato evacuato.
I prigionieri erano stati trasferiti forzatamente, in una lunga marcia sotto la neve, all’interno del territorio tedesco.
Solo pochi reclusi, riusciti a nascondersi, furono effettivamente liberati dai soldati sovietici.


Con la Legge 211  del 20 luglio 2000, la Repubblica italiana ha riconosciuto la giornata del 27 gennaio come Giorno della Memoria .

Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2.
1. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.


Il testo originale della legge.


Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stat
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via

coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i  vostri nati torcano il viso da voi.

(Primo Levi, 1979)

Agli amici

Cari amici, qui dico amici

nel senso vasto della parola:

moglie, sorella, sodali, parenti,

compagne e compagni di scuola,

persone viste una volta sola

o praticate per tutta la vita:

purché fra noi, per almeno un momento,

sia stato teso un segmento,

una corda ben definita.

Dico per voi, compagni d’un cammino

folto, non privo di fatica,

e per voi pure, che avete perduto

l’anima, l’animo, la voglia di vita.

O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu

che mi leggi: ricorda il tempo,

prima che s’indurisse la cera,

quando ognuno era come un sigillo.

Di noi ciascuno reca l’impronta

dell’amico incontrato per via

in ognuno la traccia di ognuno.

Per il bene od il male

in saggezza o in follia

ognuno stampato da ognuno.

Ora che il tempo urge da presso,

che le imprese sono finite,

a voi tutti l’augurio sommesso

che l’autunno sia lungo e mite.

 

(1985 – Inclusa nella raccolta Ad ora incerta di Primo Levi)

 

Primo Levi    (Torino, 31 luglio 1919 – 11 aprile 1987), è stato uno scrittore italiano autore di memorie, racconti, poesie e romanzi. In quanto ebreo fu catturato e deportato ad Auschwitz nel marzo del 1944,  sopravvisse sino al gennaio dell’anno seguente, quando il campo fu liberato dalle truppe sovietiche.











  Incontro con Liliana Segre all’interno del Binario 21 del 27 gennaio 2023


LA CANDELORA

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Il 2 febbraio di ogni anno si celebra la Candelora, la festa delle candele, una tradizione che affonda le sue radici nelle credenze e nei riti popolari di secoli e secoli fa.


Proverbio diffuso in Italia

Quando vien la Candelora

de l’inverno semo fora;

ma se piove o tira il vento

de l’inverno semo dentro.


Da Focus Junior: cos’è “La Candelora?”

Le migliori filastrocche per “La Candelora”


GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI

La Giornata dei Calzini Spaiati si festeggia ogni primo venerdì del mese di febbraio. Ciò significa che ogni anno il giorno cambia

Questa particolare ricorrenza è nata in una scuola primaria del Friuli dall’idea della maestra Sabrina Flapp, per sensibilizzare i bambini all’autismo e ad altre diversità ed è per questo che la data non è fissa, altrimenti non si potrebbe celebrare organizzando attività per i più piccoli, laddove cadesse in un giorno festivo.

L’evento è nato un po’ per gioco, un modo simpatico e colorato per diffondere i valori dell’amicizia, di condivisione e valorizzazione delle peculiarità di ogni individuo.

A scuola, al parco, al lavoro o in ufficio le persone che indossano coppie spaiate di calzini, non è per dimenticanza e nemmeno per una svista per fretta o distrazione: i due calzini sono stati indossati appositamente uno diverso dall’altro proprio per ricordare questa giornata particolare.


Proposte operative