PLANETARIO ULRICO HOEPLI

IL PLANETARIO DI MILANO

“Alla Generosa Milano, mia patria d’adozione, dono, con animo riconoscente, il Planetario.”

Ulrico Hoepli, maggio 1930

Il Civico Planetario “Ulrico Hoepli” è un edificio situato a Milano, nei giardini di Porta Venezia intitolati a Indro Montanelli. Dotato di una grande cupola, è attrezzato al suo interno con uno strumento chiamato appunto planetario che proietta e rappresenta l’immagine degli astri e i loro movimenti sulla volta celeste.

Il Planetario di Milano venne inaugurato il 20 maggio 1930 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi che lo realizzò su commissione dell’editore italo-svizzero Ulrico Hoepli (1847-1935) che lo donò alla città. Si trattava del secondo Planetario costruito in Italia,  nel 1928 era stato infatti inaugurato quello di Roma, che ebbe però vita travagliata ed un’attività saltuaria; da parecchi anni è definitivamente chiuso.

L’edificio ha pianta ottagonale e le dimensioni della sala di proiezione (19,6 metri di diametro per una capienza di 320 posti) ne fanno il più grande planetario in Italia.

La struttura svolge un’intensa attività divulgativa e didattica riguardante l’astronomia e le scienze a essa collegate, ospitando ogni anno oltre 100.000 visitatori, tra scuole e pubblico generale.

Lo strumento planetario attualmente in uso, uno Zeiss modello IV, è stato installato nel 1968.
Il Planetario dispone anche di una biblioteca che costituisce una sezione di quella del Museo di Storia Naturale, situato accanto all’edificio.

Alla base della cupola è presente un profilo della città di Milano, così come era nel 1930: è visibile per esempio il Duomo, ma non tutti i nuovi edifici e grattacieli costruiti successivamente, per esempio il Grattacielo Pirelli, la Torre Unicredit e il Palazzo Lombardia.

La Seconda Guerra Mondiale interruppe l’attività del Planetario.

L’allora custode Venturi decise di mettere al riparo il planetario da danneggiamenti o requisizioni. Venturi smontò clandestinamente lo strumento e nascose l’ingombrante materiale in una chiesa poco fuori Milano.

Durante il bombardamento dell’agosto 1943 la cupola del planetario venne danneggiata da uno spezzone incendiario. L’incendio, spento grazie all’intervento tempestivo di Venturi, bruciò in parte anche lo schermo di proiezione in tela.

Dopo alcuni lavori per riparare alla meglio i danni causati dai bombardamenti, il Planetario riaprì al pubblico il 19 aprile 1949. Rimase chiuso dal 15 luglio 1954 al 17 novembre 1956 per l’esecuzione di estesi lavori di rimodernamento. In particolare, la tela che fungeva da schermo di proiezione venne sostituita dall’attuale rivestimento di pannelli metallici che, alla base della cupola, riproducono le sagome degli edifici della città visti all’orizzonte.

Le prime missioni spaziali favorirono l’interesse del pubblico per le attività dell’Istituto. Nel 1968 il vecchio planetario Zeiss modello II fu sostituito da un più moderno modello IV dello stesso costruttore, ancora oggi in funzione.

Nel 1969 il Planetario, rinnovato nelle attrezzature, fu in grado di affrontare l’enorme interesse per l’astronomia suscitato dal primo sbarco umano sulla Luna che il Planetario trasmise nel 1969, in esclusiva per l’Italia.

Nel 1990, allo strumento planetario venne affiancato un primo sistema di proiezione multimediale. Era costituito da due videoproiettori, controllati da un personal computer attrezzato con lettori  laser, che proiettavano immagini e animazioni su due zone opposte della cupola.



Planetario Ulrico Hoepli con cena – Diario Di Un'Esploratrice


 

PLANETARIO ULRICO HOEPLIultima modifica: 2023-02-23T18:28:37+01:00da robipoppins
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